sabato 19 gennaio 2013

Un cielo nuovo


Si sono incontrati per la prima volta in uno di quei crocevia di lacrime, paure e speranza. Loro due, soli, lontani e piccoli… Due sconosciuti, fermi una di fronte all’altro…

Lui era coraggio. L’energia vibrava dentro ogni cellula del suo corpo, perché lui era un nucleo di forza… Si sentiva nei suoi silenzi, si poteva toccare  nelle sue  mani e si vedeva nei suoi sguardi. Quella forza era tutto ciò che lei poteva sentire.
Lei era fede. Aveva fede nella verità, fede nella bellezza e nel tocco delle sue stesse mani segnate da rigidi calli. Dietro la malinconia del suo sorriso c’era qualcosa che guariva. Quella luce era tutto ciò che lui poteva vedere.

Cosi, fragili e veri, sconosciuti ma sempre più insieme, andavano uno verso l’atra. Perché lui aveva bisogno di questa luce e lei più di qualsiasi altra cosa di questa forza.

Si sedettero vicini… a gambe incrociate, a scambiare sguardi dello stesso dolore e respiri dello stesso sogno.
Lui: Coraggio! Lei: Fede.

-         Ma in quale lingua ci parliamo, anima bella? –
-         In tutte e nessuna… Forse nella lingua dei silenzi? –

Oppure nella lingua dei sorrisi e delle lacrime. Come un neonato che sorride quando è felice e piange quando ha bisogno di qualcosa… Possiamo anche tornare indietro nel tempo, anima bella, e parlare  le lingue antiche. Poi c’è la lingua delle stelle… La lingua delle stelle è  facile, assomiglia a quella degli occhi, si scambiano parole di luce.
-         E noi? Noi, anima bella, in quale lingua ci parliamo noi? –
-         In tutte le lingue e nessuna! –
-         Tutte e nessuna! –
Si scambiarono parole nuove. C’erano parole nuove nei silenzi e nei sorrisi. Negli sguardi, parole nuove.
E con parole  nuove  si chiesero cosa fossero loro due insieme…
Sconosciuti? Diversi? Stranieri? Dimenticati e ritrovati?

Ma lui sapeva già tutto di lei. Lei era Fede. Nata in un angolo lontano della terra    dove la pelle veniva baciata dal sole, sempre. Aveva viaggiato, sognato e si era  fermata li, in quel crocevia di nuove vite e mille sogni. E qualche volta si sentiva ancora sola, lontana e piccola.
E lei sapeva già tutto di lui. La sua pelle era stata sfiorata da mille venti. Lui era Coraggio. Aveva viaggiato, osato, e si era fermato li, in un bivio di mille scelte e un via vai di  mondi che si incontrano. Ancora, certe volte si sentiva come lei: piccolo e solo.

Erano li insieme adesso…Seduti vicini, a gambe incrociate.
Sconosciuti ritrovati, stranieri ugualmente diversi, ugualmente strani. Due anime belle.

In poco tempo e poco spazio, tutto si era fermato. C’era il silenzio di una nuova dimensione. L’inizio..


Nuovo cielo, nuova luna. Non vi furono più angoli remoti della terra
da quando si sono incontrati... Divennero profumi che si fondevano. Il
profumo del sole nella pelle di lei e il profumo del vento nella pelle
di lui... Fuori, il mondo, il tutto, era lontano e piccolo. Avevano creato un nuovo universo in quel vecchio crocevia.
L’universo creato da un incontro d’anime. Due anime che non parlano la stessa
lingua ma tutte e nessuna.

Non si chiesero più cosa fossero loro due insieme. Si
abbracciarono. E il sole nella pelle di lei e il vento nella pelle di
lui si fusero per divenire una cosa sola.
Erano musica...

Diana Subashi - autunno 2011 (pubblicato nella raccolta "Lingua madre 2012")

giovedì 1 dicembre 2011

when thank you is not enough...

December and a small gift.
Today, a modest but so warm awards ceremony of the writing competition "Scrivere Altrove" :)
Loved being there and... grateful for a prize, for a special night, for the words and the music, for many dear & special people around! ...


giovedì 31 marzo 2011

26 march


First concert of little Mozart chamber music orchestra at the beautiful cafè 'Fiorio' hall, in the heart of the center of Torino.

We are spending Sunday mornings practicing Bach & Mozart together, in the 2nd floor of the historical cafè. Both fun & growing experience for students & professors too.

(Few pics from the last concert...)